UN VIAGGIATORE QUALSIASI IL 14 NOVEMBRE 2011 SCRISSE:
e, finalmente…Machupicchu!
…è tanta l’eccitazione di arrivare a Machupicchu che non riesci, nonostante il físico ti chieda di dormiré un pò...a smettere di osservare, scrutandole, le vette dei monti che sovrastano il tragitto del treno, cercando, come un novello archeologo, di trovare resti della civiltà Inca forse non ancora scoperti dall’uomo…non si vedono strade, la natura è padrona permettendo solamente al treno di penetrarla, capisci perchè, i primi spagnoli arrivati in questi luoghi a razziare e annullare le culture del luogo, non siano riusciti a scoprire tutte le città asserragliate e nascoste in cima alle montagne degli antichi Inca… Puntualmente, secondo l’orario annunciato, il treno con tanti fischi prolungati annuncia l’arrivo al paesetto turístico (a 1.800 mt. sul l.d. mare) di Aguas Calientes, l’ultimo segno di civilizzazione moderna in questa foresta andina, la stazioncina dei treni che ci accoglie è carina e bene organizzata, il paesetto si stà svegliando lentamente nonostante che dall’alba facciano la spola i pulmini incaricati (per 15 Dollari A/R) di trasportare i turisti fino ai 2.500 metri della città degli Inca, tanti i negozietti di souveniers ancora chiusi, ristoranti e alberghi per tutte le tasche, tanti sono infatti i turisti desiderosi di passare la notte qui per poi al buio, trasferirsi per godere il sorgere del sole nell’alto del monte sacro.
In questo piccolo paesino incastonato (e nascosto) tra i monti, con due fiumi che si incontrano tra di loro e che non smettono di offrire lo spettacolo naturale di piccole cascatine, il nostro gruppo (durante il viaggio in treno abbiamo fatto le presentazioni: le due che chiacchieravano…, un’altro del paese Basco e la sua fidanzata, colombiana, residente in Spagna), viene contattato dalla guida che ci accompagnerà, non c’è ressa per prendere il pulman (da 20/25 posti, rigorosissimo l’autista, tutti seduti e nessuno in piedi), ma tanti visi nuovi che si uniscono a noi. E’ un vai e vieni solamente di pulmini dorati, capisci che “sù in alto”…non ci deve essere molto spazio per muoversi e anche la strada, senza asfalto, stretta, che si inerpica nel fianco del monte, dimostra come si sia voluto rispettare la natura del luogo e preservare Machupicchu limitando i visitatori (al principio erano autorizzate a visitare la città 500 persone al giorno, adesso si è arrivati ad un massimo di 1500/2000), siamo tutti incuriositi, osserviamo con attenzione aspettandoci da un momento all’altro un “balzo al cuore”…, tra gli alberi, scorgiamo le prime terrazze Inca…il mezzo continua a salire inerpicandosi nella stradina incrociando ogni tanto un altro bus (vuoto) che discende, e, dopo l’ennesima curva, finalmente arriviamo a un piazzale attrezzato con, un albergo, un punto informazioni, ristoranti e la biglietteria, insomma, “Bene arrivati a Machupicchu” (moderna…).
Tutti noi scendiamo eccitati, ci dirigiamo al posto di controllo dei biglietti mostrando il passaporto (anche se nel biglietto il cognome era sbagliato…si passa ugualmente…), l’ultimo ostacolo è superato, come bambini desiderosi di aprire il regalo di compleanno, e salendo ancora un’ultima stradetta…finalmente, il momento tanto atteso…si apre di fronte a noi l’antica e spettacolare Città Inca di Machu Picchu!!!...
Sono sensazioni che solamente si possono vivere direttamente, difficile descriverle, un’intera città costruita nel XV secolo (cento anni prima dell’arrivo degli spagnoli), sul cucuzzolo di una “Vecchia montagna” (questo vuole dire machu picchu) e poi abbandonata a se stessa, dagli stessi uomini che l’avevano abitata e curata gelosamente, e che per secoli e secoli è riuscita a conservarsi per regalarci, oggi, la possibilità di capire come vivevano gli speciali abitanti (una città “Sacra”…) dei tempi andati, li`, in quelle montagne irraggiungibili…capire come era stutturata la vita di ogni giorno…, un contributo importante per il “Grande puzzle della storia”…bellissime le verdi montagne che, come tante sorelle, proteggono (sicuramente nascondendo altri segreti…) la città, un complesso che possedeva solamente un ingresso e che permetteva un controllo e una protezione perfetta…con straordinarie vedute vertiginose e una magia unica…si dice che un’energía potente scaturisca dalle pietre, dalla terra…bisogna provarlo personalmente per capire quello che si sente veramente…e allora,
Napaykuy a te, perchè possa, un giorno non lontano, raggiungere questa meravigliosa ed única opera dell’uomo!!! Napaykuy…amici Inca di ieri e di oggi…Napaykuy…
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