domingo, 29 de enero de 2012

Buenos Aires....La Cultura!


UN VIAGGIATORE QUALSIASI IL 29 NOVEMBRE SCRISSE:
Buenos Aires! (Parte Quarta...ed ultima...)
LA CULTURA                                                                                                                                                                                                99 teatri, la capitale dell’Argentina è una fucina di cultura, ogni giorno tante sono le proposte per il portegno (abitante di Buenos Aires...) che voglia piacevolmente finire il giorno seduto in una comoda poltrona di un teatro o di un cinema, grande, piccolo, medio…per tutti i gusti e per tutte le tasche (quasi...).                                                 C’è una strada…la Avenida Corrientes (... come Broadway...), trafficata di giorno e  viva la notte, giganteschi cartelloni affissi fuori delle sale propongono spettacoli teatrali (esistono anche i "multi teatri"...), con attori e attrici famosi e non, o la produzione cinematografica argentina (che è molto viva e con continue nuove ed interessanti proposte), invogliando il pubblico che passeggia per questa bella strada a comprare un biglietto ed entrare a rilassarsi....                                                                                                                                                                                                        La cultura nell'Avenida Corrientes non vuole dire però solo spettacolo teatrale o cinematografico, tante sono infatti le librerie che propongono al pubblico la presentazione dell'ultimo libro in uscita creando un evento, con accompagnamento musicale magari, o semplicemente con la presentazione dell'autore o dell'autrice, occasioni ghiotte per un pubblico numeroso e nottambulo... desideroso di conoscere, informarsi, sapere... per passare una piacevole serata… insomma, la cultura respira bene in questa buena…aire…
LA CAPITALE E IL GIOCO "LEGO"…                                                                                                                                                                                           ... il disegno urbanistico della Capitale (come ovunque, nelle città e nei paesi, vecchi e recenti, in Argentina...) è quadrettato…modulare... ogni 100 metri…"una quadra" (un isolato), con numerazioni, dal 100 al 199, poi dal 200 al 299, cosi via, senza limiti (se una strada è lunga chilometri, sarà facile capire a che altezza è il posto dove devi andare, oltre il numero 1000 significa che sei già al chilometro 1...), e, avete presente il LEGO, famosissimo gioco che era (è ancora) divertente,  per comporre, animali, macchine, case..., città..., barrette di plastica colorata modulari, quadrate o rettangolari, con, nella parte superiore, dei cilindretti pieni, e nella parte inferiore dei cilindretti vuoti, per incastrare una barretta all'altra?.                                                                                                                                                                                                       Bene, immaginando di utilizzare il LEGO, componiamo una quadra, ... iniziando, per esempio, a unire i pezzi per realizzare un palazzo di 20 piani mettendo 20 rettangolini uno sopra l’altro…(magari anche con balconi…), poi accanto, un altro edificio di 2 piani, poi un’altro di 30 piani, poi uno spazio vuoto, e poi un altro palazzo... per un totale (in scala) di 100 metri… perfetto, adesso ai due lati (a 90 gradi) continuamo a comporre altre costruzioni (sempre con il LEGO...), alte, basse, altissimeee..., e, arrivati , ai 100 metri (sempre in scala...), chiudiamo il tutto con altre costruzioni finchè non avremo realizzato un intero isolato!.                Osservando Buenos Aires e la sua modularità... mi sono convinto che c'è una grande affinità con questo gioco... e sono sopratutto i palazzi alti... soli tra tante costruzioni... svettanti... con le pareti laterali liscie...senza finestre nè balconi... che si liberano sù nel cielo... senza decorazioni, semplicemente pareti anonime... che suggeriscono... il LEGO!, insomma, una città semplice per il  tassista…semplice per il postino… semplice per il turista... semplicemente... LEGO!
STORIA DELLA VIA BARTOLOME’ MITRE…                                                                                                                                          A questo punto bisogna raccontare una storia reale che è capitata a me e a Felix.                                                                 L’Hotel Tribeca (dove siamo stati ospiti) è nella calle Bartolomè Mitre, a due passi dall’avenida 9 de Julio, al numero 1265 (quindi nell'isolato dal 1200 al 1299...), nella notte del terzo giorno di permanenza, rientrando all’Hotel dopo avere assistito a un divertente spettacolo di teatro (nell'Avenida Corrientes…), fummo sorpresi dalle luci intermittenti  bleu della polizia che illuminavano le strade (al buio...), una barriera di poliziotti impediva l’accesso alla “quadra” dove era il nostro albergo, alla domanda di “che è successo, una rapina… un omicidio?”  (... quello che ti puoi aspettare a Buenos Aires...), i poliziotti risposero…è crollato un palazzo nella calle Mitre (fù, "La notizia", per giorni le principali catene televisive in collegamento diretto 24 ore al giorno dal luogo del crollo…), scavando le fondamenta di un nuovo palazzo (al posto di un garage…), la pala meccanica “ha grattato” le fondamenta del palazzo attiguo… provocandone in parte il cedimento…, si stà aspettando che venga giù il resto, che è la facciata…                                    Bene, da quel momento iniziò il nostro incubo (che durò fortunatamente solo fino alla notte seguente…), nella camera del Tribeca avevamo i nostri documenti, i soldi, le valigie con le nostre cose… impossibile entrare a chiunque nell'area, anche perchè si pensava che altri edifici della zona fossero in pericolo... (non eravamo ovviamente gli unici, varie centinaia erano gli abitanti e i turisti degli hotel vicini nella stessa situazione...).                                                                                                                                                                                                       Il palazzo non venne giù “spontaneamente” ma fù in parte demolito con la classica “palla di ferro”, tre giorni dopo, noi due, la notte seguente al crollo recuperammo le nostre cose (fummo ospitati alle 2 di mattina in un altro albergo della catena), entrando nel Tribeca come ladri…(tutta la zona era stata isolata, senza luce, gas e acqua), accompagnati da due impiegati attrezzati con torcie elettriche e recuperando le nostre cose con la massima fretta (se ci fosse stato il pericolo di un crollo imminente... addetti della Protezione Civile ci avrebbero allontanato al volo…), uscimmo quindi con valigie, buste e quant’altro… lasciando alle nostre spalle un’esperienza che senz’altro non ci dimenticheremo... (...da vari giorni i vicini notavano strane crepe...allertati i vigili del fuoco, l'ordine di abbandonare la struttura permise di salvare gli inquilini... tranne uno, un signore anziano che non si rese conto dell'avviso... lo reclamò il figlio per giorni finchè non lo trovarono tra le macerie...).

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