sábado, 8 de junio de 2013

In viaggio per LISBOA (in italiano, LISBONA)


In viaggio per LISBOA (in italiano, LISBONA)
Alle 8,45, con 45 minuti di ritardo su una tabella (ipotetica e immaginaria...) di marcia, la Seat Ibiza color bleu metallizzato, di Francesca e Moreno (due cari amici sardi, + Fabio, il loro piccolino) che, grazie ad un “baratto” (uno scambio), la mia Fiat Seicento contro la loro, ci mettiamo in marcia.     Ed alle 8,45, come dicevo, i tre magnifici ( siamo, io, Dimitri e Felix) amici, ci mettiamo in viaggio con la precisa intenzione di raggiungere, per passarvi 3 giorni di vacanza, la capitale del Portogallo, Lisbona!    Dimenticavo, la partenza si effettua da Madrid, altra capitale, però del paese spagnolo, dove, da molti anni risiedo (anche un “viaggiatore qualsiasi” da qualche parte dovrà pure avere una residenza ufficiale...).    La giornata è ideale per viaggiare, un sole splendente dichiara finito l’inverno-primavera,  e iniziato un’estate che si preannuncia...al fuoco vivo..., lasciamo la città con il suo traffico di tutti i giorni, sereni e contenti di iniziare una nuova avventura (in tutti i sensi, speriamo che la Seat...regga al viaggio...).   Fatto rifornimento di jamon serrano  (il famoso e tipico, prosciutto spagnolo), due sfilatini di pane, pomodori,  mele, e 1 coltello (a serramanico, il famoso “pattadese” sardo...), viaggiamo sull’autostrada A 5 con la prima sosta prevista, la città di TRUJILLO, nella Regione di Estremadura.   E per il viaggio, non può mancare la musica...ed essendo l’auto del 1995, ci siamo dovuti armare di una collezione di “audio cassette”, recuperate qui e lá dai vari amici..., e, tra un sempre attuale Lucio Dalla e una splendida Mina..., ci accorgiamo che la datata automobile riserva la sorpresa di avere ancora un motore eccellente e che, se non la controlli, passa agilmente oltre i 120 chilometri permessi dai cartelli (stradali)...    E a 170 chilometri da Madrid, una prima sosta “tecnica” in un’area di servizio, in uno dei tipici ristoranti / bar che ancora si incontrano in Spagna, tenace e romantica dichiarazione di indipendenza dai super-attrezzati auto-grill (che negli anni si sono, e si diffondono sulle autostrade europee), e che propone tutte le delizie locali, con il gusto di ritrovarsi tra amici.   E in questa prima sosta, aperto il cofano posteriore dell’auto, ci dedichiamo al rifornimento personale... grazie al prosciutto che ci delizia con il suo forte sapore, insieme a fette di saporiti pomodori, il tutto accolto in un fragrante e profumato pane...    Bene, a pochi chilometri ci aspetta Trujillo, per cui, ripresa l’autostrada e realizzato il cambio / conduttore, in poco tempo, arriviamo nell’antica città di Turgalium,  trasformato il nome poi in, “Torgiela” nel secolo X, dagli arabi,  nominata  “Truxellum” nel 1232 dal re Ferdinando III..., per arrivare ai giorni nosti come Trujillo...   Parcheggiata l’auto, ci inoltriamo nelle viuzze diretti verso il castello del secolo IX, costruito originalmente dagli arabi, nel punto più alto della valle, conosciuto come “cabeza del zorro” (testa della volpe), e , prima ancora di raggiungere le mura, la piazza del comune ci sorprende con la sua bellezza, un vero e proprio set cinematografico naturale, la “storia” ci accoglie  tra gli eleganti e sontuosi palazzi, l’imponente chiesa del XV secolo di, Santa Maria Maggiore, e le caseche fanno da decorazione secondaria, ma pur sempre bella.  La vista si perde, soffermandosi qui e lá, invitandoti a passeggiare nell’ampio spazio.   La città, conosciuta per avere dato i natali al conquistatore Francisco Pizzarro, merita decisamente una visita e una sosta in uno dei tanti caffè che si affacciano nella piazza.   Ripreso il viaggio,  viaggiamo rapidamente, e grazie al poco traffico che circola nella A 5, e, in meno di un'ora, arriviamo nell’antica città di Merida, dichiarata “Patrimonio dell’umanitá” dall’Unesco, nel 1993.   Fondata nel 25 A.C. dai romani, col nome di Augusta Emerita, la città mostra i suoi gioielli,  eredità di Ottavio Augusto, quali, la casa del Mitreo, il columbarius o il circo, il ponte sul fiume Guadiana ma, sopratutto, conserva l’anfiteatro e un bel teatro (ogni estate si svolge qui uno dei più importanti Festival di teatro), che colpisce il visitatore per la sua struttura ben conservata.   Da non perdere la visita al Museo Nazionale d’Arte Romana, disegnato da Rafael Moneo, che mostra la vita che si svolgeva nell’urbe, importante testimanianza che, completa la proposta culturale che la città offre al turista.  Bene, è già pomeriggio inoltrato quando ci rimettiamo in auto, rifocillati da un pranzo “turistico” (classica "fregatura"), e diretti questa volta senza altre soste, a Lisboa, la lancetta del gasolio dimostra che abbiamo ancora una buona autonomia, e, dopo un’altra ora di viaggio, lasciata alle spalle la cittá di Badajoz (stà a pochi chilometri dal confine con il Portogallo), entriamo nel Paese luso senza nessun segno di posto di controllo di frontiera, ci accorgiamo che siamo entrati in Portogallo semplicemente dai segnali stradali che cambiano lingua..., niente di più!    Oramai i 200 chilometri scarsi che ci separano dalla capitale portoghese li percorriamo facilmente e comodamente, accolti dalle larghe carreggiate dell’autostrada (a pedaggio...), costruita quando ancora circolavano i soldi...,  in questo Paese che da anni soffre una delle peggiori crisi economiche.   Il paesaggio, ricco di vegetazione, ci mostra dolci colline che nascondono ogni tanto bianchi paesetti,  lontani alla nostra vista, ed ogni tanto ci supera una macchina nel poco traffico che circola per l’autostrada, e, con il fresco della serata,  finalmente, la grande urbe si propone,  con la spettacolare visione della città di Liboa, che si mostra tranquilla dall’altra parte del fiume Tago, con il suo intrecciarsi di autostrade, e finalmente il rosso ponte del “25 Aprile” ( in ricordo alla “Rivoluzione dei garofani”, anticamente, “Salazar”, il nome del dittatore del cosiddetto “Estado novo”...).   Oramai il nostro viaggio volge al termine, ci aspetta Lynn, un’amica di, Costa Rica, per accompagnarci alla casa che abbiamo riservato, in uno dei quartieri più antichi della capitale, il “Mouraria”, mentre il sole, che ci ha accompagnato per tutto il nostro viaggio, inizia a ricordarci che, anche per oggi, la vita ci ha regalato un bel ricordo da annotare nel proprio libro personale, per il futuro...                                                                                                                                                                                                                       Até logo... amici del viaggio...