miércoles, 10 de abril de 2013

ARRASTRE DEL CAUDAS





Memorie di un viaggatore…ARRASTRE DEL CAUDAS
E’ curioso come il cambio del fuso orario crea l’effetto di allungare la giornata, spiego perchè. Tra l’ora di Roma e quella di Quito ci sono (adesso, in estate boreale) 7 ore di differenza (quando a Cagliari ci si alza alle 6, a Quito si và a dormire), ed io, che sono mentalmente abituato all’orario europeo, alle 21 ecuatoriane (le 4 a.m. in Europa) già non ne posso più, mi trascino e alla fine cedo! Il letto è il mio meritato premio!!  Per cui, abbandonandosi a Morfeo cosi presto…inevitabilmente mi sveglio alle 5 di mattina …li‘viene il bello, assolutamente ricaricato e con tante energie, e pensando alla mezza giornata trascorsa in europa…ho l’impressione di moltiplicare la mia giornata da vivere!! (provare per credere!).   A questo punto una riflessione pratica, dopo quasi 7 anni di visite puntuali a Quito, oramai i miei polmoni hanno memorizzato “l’aria che si respira”...(cioè, meno ossigeno...), per cui, cammino veloce come mia abitudine, con la massima normalità, e senza sentiré il peso dei 2.800 metri d’altezza…     Bene, mercoledi 26 Marzo, nella settimana pasquale (Semana Santa) si è celebrato nella Cattedrale della capitale ecuatoriana, una funzione che fino all’anno passato si celebrava anche a Sevilla (Spagna) e a Lima (Perù), il cui titolo è “ARRASTRE DEL CAUDAS” detto in altre parole, trascinarsi i peccati… (o, in lingua popolare...avere la coda...!) e, il, “BATIDOS DE BANDERA” (poi lo spiego).      In una cattedrale strapiena di fedeli e di curiosi (sopratutto curiosi…tra macchine fotografiche, cineprese, cam dei cellulari, televisioni varie ecuatoriane…sembrava il set di un film con tanti divi...), con due mega-schermi per poter seguire comodamente le varie fasi, alle ore 12 si è svolta la cerimonia per ricordare un rito che risale al XVI secolo.   Nato in Sevilla (e ti pareva…, la Spagna Cattolica!) e portato in America latina per il piacere di terrorizzare i fedeli (ed anche, i non…),” l’Arrastre del caudas” è un rito, vorrei dire “macabro”.   Dopo una speciale, pseudo-messa con finale felice, che vede il Cardinale quitegno, dichiarare, dopo l’omelia, con orgoglio, come Quito sia rimasta l’ultimo posto al mondo dove si celebri il rito (pausa pubblicitá), 7 uomini (sono in realtà preti che indossano per l’occasione, le vesti dei peccatori…vedi tu…) trassati con túnica nera e con un lungo strascico (sui 6/ 7 metri), che rappresenta i peccati commessi, dovranno fare un giro all’interno della cattedrale  accompagnati ognuno, ai lati, da due giovani con in mano ciascuno, un cero acceso (sembrano in verità che li stiano sorreggendo, accompagnandoli alla forca…o in caffetteria...mah!).    Il primo “peccatore” è seguito da un altro, che sorregge un’ enorme bandiera con una croce rossa su fondo nero (la bandiera, 3 metri x 3), dopodichè gli altri penitenti e, chiusura della sfilata, lo stesso cardinale, protetto dal papale baldacchino, portato da chierichetti.   Il tutto condito da un lugubre accompagnamento musicale..., la…”Marcia fúnebre”!!, suonata all’organo durante tutta la processione...cattedralizia!   Una volta conclusa la passeggiata, i “peccatori in nero” si dispongono, sdraiati, pancia in giu‘ , per ricevere le “sbandierate”, date questa volta dallo stesso cardinale che, in un esercizio inusuale per lui (e direi anche…pericoloso, se perde l’equilibrio…), con la lunga asta in mano, sbandiera sui “peccatori” per ricevere le energie che poi verranno “rilasciate” ai presenti la funzione (si dice che l’energia che la bandiera riceve dai peccatori, diretta agli assistenti, porti buona fortuna...), io, non conoscendo quali fossero i peccati commessi dagli uomini in nero…mi sono affrettato ad uscire dalla cattedrale…anche perchè la cerimonia, abbastanza “finta” e nonchè noiosa , già volgeva al termine.   Uscendo dalla chiesa, pochi i curiosi all’esterno che seguivano la cerimonia, grazie a un mega schermo sistemato  nella piazza, mentre un cielo nuvoloso (ma qui è sempre cosi…) minacciava, ancora una volta, di piovere…
Napaykuy…Arrastre del caudas…

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