Sono qui, nella stazioncina
di Sidi Messaoud (...è una fermata della linea metropolitana, elettrificata,
che collega il litorale del Sahel, nella costa ovest della Tunisia...), ed ho
appena salutato il carissimo amico Claudio che, insieme a Tatiana, sua sorella
(i due, romani... de’ Roma) mi hanno ospitato nella casa delle vacanze che
hanno in affitto a, Mahdia, antica, solare e mediterranea cittadina, a 200 Km
da Tunisi... L’attesa del treno per
Monastir si fá meno pesante grazie alla generosa pensilina che accoglie i
clienti, in effetti non fà nemmeno tanto caldo, e, poco a poco, mano a mano che
si avvicina l’ora dell’arrivo del mezzo, sempre più gente si unisce, ed io, con
la memoria, ritorno indietro, quasi a una settimana e mezzo prima, giusto al
giorno del mio arrivo nella capitale, Tunisi, dove ho incominciato il viaggio
alla scoperta di questo Paese...
Tunisi
L’aereo della
Tunisair, la Compagnia aerea che collega tante cittá europee alla capitale,
Tunisi, dopo un tranquillo volo di meno di 2 ore, plana nella notturna città
del paese arabo. L’equipaggio, due
uomini e due donne (giusto la seconda, forse per equilibrare uno “scompenso” di
grasso dei tre colleghi..., è assolutamentee in linea perfetta, oltre a
mostrare con sicurezza una naturale e generosa bellezza...), ci saluta
distrattamente mentre abbandoniamo l’aereo parcheggiato. Mi faccio coraggio pensando alle istruzioni
ricevute dai miei amici, una volta uscito dall’area raccolta bagagli, ritirare dal
bancomat i Dinari (la moneta locale), e comprare una scheda telefonica della
Compagnia “Tunisiana”, e, tutto felice, prendere un taxi per farmi portare
all’hotel (prenotato su booking.com).
Ma, come al solito, non sempre le cose sono come le vorremmo... Il primo “bancomat” non funzionava e, il
secondo non mi voleva ascoltare..., per cui, l’unico era cambiare gli Euro portati
da casa. Guardandomi attorno, pochi gli
sportelli di cambio valuta aperti, e per ognuno, lunghe file di gente assonnata
e annoiata, per cui, fatta la scelta, mi metto in una fila, e, 10 minuti dopo,
il cassiere di servizio ci annuncia che chiude senza tanti complimenti per cui,
cambio di fila, e nuova coda... Finchè,
disperato, provo ad un bancomat mezzo nascosto e...bingo! funziona! Per cui, ritirati 200 Dinari (meno di 100
Euro),e comprata facilmente la scheda con un numero della compagnia telefonica tunisina
(questo è stato facile...), vado al parcheggio dei taxi.... Le abitudini... Si suppone che, il primo dei taxi in fila
sia quello autorizzato... qui non è cosi`, dopo avere iniziato la
contrattazione sul prezzo (dimenticavo di dire, se ti sparano 30...fai la
controproposta...), e mentre agevolmente il tizio tira fuori dall’auto il
cartello “TAXI... da collocare sul tetto dell’auto gialla, un altro individuo
ed un altro ancora... si presentano a urla (almeno a me sembrava...), tra di
loro, quasi delle scenate di gelosia tra innamorati delusi... Ed io, per tagliar corto, e, non conoscendo
la lingua araba..., mi affido a quello che offriva meno (per 15 Dinari, detto
in lingua francese/italiana). Arrivati
all’hotel nell’Avenue Habib Bourguiba (il primo presidente della repubblica
tunisina, quando la Francia finalmente diede l’indipendenza nel 1956), e, dopo
avergli lasciato quasi tutto il resto (...non aveva il cambio...), mi infilo
finalmente al sicuro, nell’hotel Carlton (di vecchie memorie...tutt’ora in fase
di ammodernamento) per 43 Euro a notte, colazione inclusa. E, per chiudere in bellezza, breve
passeggiata, poi, nei dintorni, con il giusto premio di un gigantesco e gustoso
gelato!!
La Tunisia
mantiene tutto l’anno la stesso orario (non esiste insomma, il cambio come da
noi, inverno/estate), per cui, alle 5 già splende un caldo sole invitandoti a
vivere!!! E, senza tanti complimenti,
dopo una triste colazione (le petit dejeneur...dell’hotel Carlton...), decido
di conoscere la mitica Cartagine (cioè, i resti...) e Sidi Bou Said! Armato quindi di macchina fotografica e di
cellulare, dribblando l’intenso traffico
(non fatevi illusioni, è una giungla, vige la legge del più forte...nemmeno le striscie
pedonali servono, sempre che le trovi...) mi dirigo alla stazione della linea TGM.
E`questa una metropolitana che collega
la capitale a “La Marsa”, passando per una stretta striscia di terra tra i
laghi di Tunisi (acqua salata e poco profonda), con fermate storiche, come il
vecchio aereoporto, di antica memoria, oramai diventato un altrettanto vecchio
e polveroso sobborgo della capitale. I
treni che coprono il servizio sono vecchi e decrepiti, ma funzionano..., ogni
15 minuti ne passa uno, e alla mancanza di comfort, dei consunti ventilatori
appesi al soffitto, cercano di alleviare almeno il caldo, ai passeggeri che affollano le
carrozze. E`comunque un piacere
condividere gli spazi, sentirmi uno qualsiasi e non un turista (si fà per
dire...lo sono...non capisco quello che dicono...), osservare e annotare gli usi
e costumi della gente di qui. Una
coppia di giovani, seduti di fronte a me, discutono di chissà cosa (io mi
immagino i dialoghi...alla fine la vita è uguale dappertutto...amori, dissensi,
tradimenti, cosa hai fatto oggi, che facciamo stasera...). Lei, in un completo sui toni arancione, con
fazzoletto che le copre i capelli e le forma come il viso ovale, serio e
deciso, si capisce che è schietta, controllatrice, fiduciosa...sospettosa...insomma,
conosce il suo ragazzo... E lui, magro,
belloccio (ricorda uno dei personaggi dei film del dopoguerra...), denunciante una voglia di vivere la sua propria vita...(anche fuori
del rapporto con lei...), ma al tempo stesso, conciliante e sottomesso, ogni
tanto... (il minimo indispensabile per non creare sospetti...), insomma, una
bella coppietta, classica, come tante nel mondo. Fuori dai finestrini (consunti, sporchi,
come tutto l’interno della carrozza), scorre il paesaggio che presenta
continuamente quello che poi si vedrà per tutto il mio viaggio in questa terra
tunisina, sia nella campagna che nelle citta e i paesi... buste, sacchetti,
cartacce, piccole e grandi... bottiglie di plastica di tutte le dimensioni, un
paesaggio desolante che sembra accettato e fatto proprio da tutti gli abitanti
di questo paese, convivere con l’immondezza!...
Salam...coppietta
tunisina...salamelek...monnezza che vola e vá...
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