sábado, 19 de octubre de 2013

Tunisia, Tunisi

Sono qui, nella stazioncina di Sidi Messaoud (...è una fermata della linea metropolitana, elettrificata, che collega il litorale del Sahel, nella costa ovest della Tunisia...), ed ho appena salutato il carissimo amico Claudio che, insieme a Tatiana, sua sorella (i due, romani... de’ Roma) mi hanno ospitato nella casa delle vacanze che hanno in affitto a, Mahdia, antica, solare e mediterranea cittadina, a 200 Km da Tunisi...  L’attesa del treno per Monastir si fá meno pesante grazie alla generosa pensilina che accoglie i clienti, in effetti non fà nemmeno tanto caldo, e, poco a poco, mano a mano che si avvicina l’ora dell’arrivo del mezzo, sempre più gente si unisce, ed io, con la memoria, ritorno indietro, quasi a una settimana e mezzo prima, giusto al giorno del mio arrivo nella capitale, Tunisi, dove ho incominciato il viaggio alla scoperta di questo Paese...                                                                                                                                                        
Tunisi

L’aereo della Tunisair, la Compagnia aerea che collega tante cittá europee alla capitale, Tunisi, dopo un tranquillo volo di meno di 2 ore, plana nella notturna città del paese arabo.  L’equipaggio, due uomini e due donne (giusto la seconda, forse per equilibrare uno “scompenso” di grasso dei tre colleghi..., è assolutamentee in linea perfetta, oltre a mostrare con sicurezza una naturale e generosa bellezza...), ci saluta distrattamente mentre abbandoniamo l’aereo parcheggiato.   Mi faccio coraggio pensando alle istruzioni ricevute dai miei amici, una volta uscito dall’area raccolta bagagli, ritirare dal bancomat i Dinari (la moneta locale), e comprare una scheda telefonica della Compagnia “Tunisiana”, e, tutto felice, prendere un taxi per farmi portare all’hotel (prenotato su booking.com).   Ma, come al solito, non sempre le cose sono come le vorremmo...  Il primo “bancomat” non funzionava e, il secondo non mi voleva ascoltare..., per cui, l’unico era cambiare gli Euro portati da casa.   Guardandomi attorno, pochi gli sportelli di cambio valuta aperti, e per ognuno, lunghe file di gente assonnata e annoiata, per cui, fatta la scelta, mi metto in una fila, e, 10 minuti dopo, il cassiere di servizio ci annuncia che chiude senza tanti complimenti per cui, cambio di fila, e nuova coda...   Finchè, disperato, provo ad un bancomat mezzo nascosto e...bingo! funziona!   Per cui, ritirati 200 Dinari (meno di 100 Euro),e comprata facilmente la scheda con un numero della compagnia telefonica tunisina (questo è stato facile...), vado al parcheggio dei taxi....  Le abitudini...   Si suppone che, il primo dei taxi in fila sia quello autorizzato... qui non è cosi`, dopo avere iniziato la contrattazione sul prezzo (dimenticavo di dire, se ti sparano 30...fai la controproposta...), e mentre agevolmente il tizio tira fuori dall’auto il cartello “TAXI... da collocare sul tetto dell’auto gialla, un altro individuo ed un altro ancora... si presentano a urla (almeno a me sembrava...), tra di loro, quasi delle scenate di gelosia tra innamorati delusi...   Ed io, per tagliar corto, e, non conoscendo la lingua araba..., mi affido a quello che offriva meno (per 15 Dinari, detto in lingua francese/italiana).   Arrivati all’hotel nell’Avenue Habib Bourguiba (il primo presidente della repubblica tunisina, quando la Francia finalmente diede l’indipendenza nel 1956), e, dopo avergli lasciato quasi tutto il resto (...non aveva il cambio...), mi infilo finalmente al sicuro, nell’hotel Carlton (di vecchie memorie...tutt’ora in fase di ammodernamento) per 43 Euro a notte, colazione inclusa.  E, per chiudere in bellezza, breve passeggiata, poi, nei dintorni, con il giusto premio di un gigantesco e gustoso gelato!! 
La Tunisia mantiene tutto l’anno la stesso orario (non esiste insomma, il cambio come da noi, inverno/estate), per cui, alle 5 già splende un caldo sole invitandoti a vivere!!!  E, senza tanti complimenti, dopo una triste colazione (le petit dejeneur...dell’hotel Carlton...), decido di conoscere la mitica Cartagine (cioè, i resti...) e Sidi Bou Said!   Armato quindi di macchina fotografica e di cellulare,  dribblando l’intenso traffico (non fatevi illusioni, è una giungla,  vige la legge del più forte...nemmeno le striscie pedonali servono, sempre che le trovi...) mi dirigo alla stazione della linea TGM.  E`questa una metropolitana che collega la capitale a “La Marsa”, passando per una stretta striscia di terra tra i laghi di Tunisi (acqua salata e poco profonda), con fermate storiche, come il vecchio aereoporto, di antica memoria, oramai diventato un altrettanto vecchio e polveroso sobborgo della capitale.  I treni che coprono il servizio sono vecchi e decrepiti, ma funzionano..., ogni 15 minuti ne passa uno, e alla mancanza di comfort, dei consunti ventilatori appesi al soffitto, cercano di alleviare almeno  il caldo, ai passeggeri che affollano le carrozze.   E`comunque un piacere condividere gli spazi, sentirmi uno qualsiasi e non un turista (si fà per dire...lo sono...non capisco quello che dicono...), osservare e annotare gli usi e costumi della gente di qui.   Una coppia di giovani, seduti di fronte a me, discutono di chissà cosa (io mi immagino i dialoghi...alla fine la vita è uguale dappertutto...amori, dissensi, tradimenti, cosa hai fatto oggi, che facciamo stasera...).   Lei, in un completo sui toni arancione, con fazzoletto che le copre i capelli e le forma come il viso ovale, serio e deciso, si capisce che è schietta, controllatrice, fiduciosa...sospettosa...insomma, conosce il suo ragazzo...                                                               E lui, magro, belloccio (ricorda uno dei personaggi dei film del dopoguerra...), denunciante una voglia di vivere la sua propria vita...(anche fuori del rapporto con lei...), ma al tempo stesso, conciliante e sottomesso, ogni tanto... (il minimo indispensabile per non creare sospetti...), insomma, una bella coppietta, classica, come tante nel mondo.   Fuori dai finestrini (consunti, sporchi, come tutto l’interno della carrozza), scorre il paesaggio che presenta continuamente quello che poi si vedrà per tutto il mio viaggio in questa terra tunisina, sia nella campagna che nelle citta e i paesi... buste, sacchetti, cartacce, piccole e grandi... bottiglie di plastica di tutte le dimensioni, un paesaggio desolante che sembra accettato e fatto proprio da tutti gli abitanti di questo paese, convivere con l’immondezza!...                                                                                                                                                      
Salam...coppietta tunisina...salamelek...monnezza che vola e vá...










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